Notobaroccatiamo |
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| Altro pareggio e nuovo allungo del Santa Croce in vetta. Sembra proprio non trovare continuità la formazione granata che, dopo un lungo inseguimento alla formazione ragusana e il successivo sorpasso, ora è nuovamente costretta a guardare dal basso verso l’alto la diretta avversaria per il salto di Eccellenza. Non che il Noto non abbia i numeri (e soprattutto gli uomini) per imprimere il timbro a questo campionato ma sembra quasi che sul più bello, si smarrisca. Che il derby di Pachino sarebbe stato un match difficile lo si sapeva. Probabilmente, però, ci si aspettava qualcosa di più da una squadra che vuole a tutti i costi primeggiare. È anche vero che il Noto, subito lo svantaggio quasi in chiusura di frazione, avrebbe potuto subire il contraccolpo psicologico. E invece ha rimesso la palla al centro, si è riversato in avanti e con il bomber Cosimano ha immediatamente riequilibrato le sorti. Ma i numerosi e soliti tifosi al seguito non hanno potuto gioire interamente a fine gara perché nella ripresa la compagine granata non ha saputo dare la stoccata decisiva. E col Santa Croce che, seppur a fatica contro il fanalino Scordia, continua a vincere, le cose si complicano. L’unica speranza rimane l’esito favorevole sulla gara «sub judice» contro l’Aquila Caltagirone. Se il contro ricorso del Noto avrà buon esito, Nastasi e compagni si porterebbero a un solo punto dalla capolista con lo scontro in casa ancora da giocare. Ecco perché nella città del barocco non si strappano i capelli dopo il pari di Pachino, probabilmente consapevoli che la ruota prima o poi girerà dalla propria parte. Il Pachino, dopo il «repulisti » di qualche settimana fa, sta reagendo bene anche se d’ora in avanti serviranno punti pesanti per togliersi definitivamente dalle sabbie mobili. Un pò quello che ha fatto la Leonzio con la vittoria interna sullo Scicli (ora ad un solo punto dai bianconeri pur sempre penultimi), un pò quello che dovrebbe cercar di fare il Belvedere sconfitto a Caltagirone. MANUEL BISCEGLIE
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